LA MIA PRIMA VOLTA DA SCHIAVO - parte III - Genova Nervi - Frosinone Trasgressiva

LA MIA PRIMA VOLTA DA SCHIAVO - parte III - Genova Nervi - Frosinone Trasgressiva

Ha iniziato a scoparmi in bocca con l'alluce, poi due, tre e tutte e cinque le dita, mi sembrava di soffocare, così le ho morso il piede facendola urlare di dolore e sputandole il suo sangue in faccia. Lei, con l'altro piede, ha preso a calci il mio uccello.
- Piccolo sacco di merda, come osi ribellarti? Vuoi che ti strappi le palle e il tuo ridicolo pisello? Vuoi questo ?
- Io sono stufo di questo gioco! Liberami e finiamola qui...
****** m'ha dato un'altra frustata e, invece di me, ha slegato la biondona e le ha tolto maschera e bavaglio.
- Forza brutta cagna, è il tuo momento...
Mi sembrava un incubo. Io, direttore di filiale di una multinazionale tedesca, che comandavo 22 dipendenti, che nella vita ero un dominante, ora lasciavo che una bagascia qualsiasi mi trattasse come un cane! Intanto, la donna bionda m'aveva levato l'elastico dai maroni e mi spompinava con gusto.
Stavo zitto, ma mi piaceva molto e... non ci credevo! Era stato tutto così umiliante per me!
Eppure l'ho lasciata fare e, in pochi minuti, le ho schizzato in gola tutto lo sperma che avevo accumulato. Poi la padrona m'ha liberato e ha riso, spingendomi verso un letto di legno senza materasso e lenzuola...
- Allora, stupido schiavo, vuoi continuare? Io e la mia collega Misha siam curiose di fotterti nel culo!
Ho detto che non volevo, però Misha ha iniziato a baciarlo e a spalmare della vaselina infilando le dita della mano.
- Stiamo scherzando con la tua piccola figa adesso... va ben?
Diceva la padrona ridendo di nuovo. Io tacevo colpevolmente e, purtroppo, chi tace acconsente.
- Misha, prendi il dildo rosso e pompalo per bene....
Senza se e senza ma, sono stato imbottito dal retro con un vibratore a doppia velocità Mi vergogno ad ammetterlo, ma sono venuto ancora e ancora finchè non ho chiesto loro di smettere perchè mi faceva male.
- Dài Misha, ora prendi dello spumante, festeggiamo il culo del nostro nuovo cliente. Hanno stappato la bottiglia e versato il liquido frizzante sulle chiappe mentre stavo ancora boccheggiando, così non ho potuto far nulla.
- Vedo che t'è piaciuto, picìn bagascè. Lì c'è il bagno... se hai bisogno di noi, fatti sentire... te abràsso...
Da allora son passati 10 giorni e mi fa ancora male il culo. Non so se chiamare oppure no.

FINE

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